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Francesc Català Roca è passato alla storia per essere stato uno dei fotoreporter neorealisti più famosi del XX secolo, nonché rivoluzionario dell’espressione della fotografia spagnola.
Paragonato a Cartier-Bresson, Català Roca ha il merito di aver portato il rinnovamento all’interno della fotografia, in particolare di aver proposto un nuovo punto di vista nella fotografia documentarista.
Català Roca con la sua abilità, la sua attenzione per i dettagli e la straordinaria capacità di cogliere il momento irripetibile, ha saputo documentare i cambiamenti della sua nazione, la Spagna, delle sue guerre civili ma anche la situazione dei paesi e delle cittadine povere in cui, nonostante tutto, le persone non perdono mai la speranza. La macchina fotografica, nelle sue mani, diventa lo strumento per dipanare e mostrare la complessità dell’animo umano.
Le fotografie di Francesc Català Roca sono sempre chiare, di forte impatto emotivo, semplici e simboliche al tempo stesso, animate dalla fusione fra verità e bellezza. Quello che colpisce particolarmente nei suoi scatti è la totale assenza di giudizio, qualunque sia il soggetto ritratto. Al contrario è sempre possibile riscontrare un profondo senso del rispetto e della dignità.
Català Roca ha sempre preferito immortalare le persone nel loro quotidiano ma anche gli artisti e gli intellettuali, come il suo grande amico Mirò, non certo propenso a farsi fotografare. E’ stato un amante del bianco e nero ma fra gli anni ’60 e gli anni ’70 scoprì la bellezza del colore, decidendo di entrare anche nel mondo della pubblicità e di dedicarsi alla fotografia turistica.
Come tutti i fotografi, Roca ha un obiettivo: catturare la realtà e mostrarla, senza manipolarla, trasformandola in un opera d’arte discreta in cui emergono i lati invisibili di ciò che si sta guardando.
Francesc Català Roca nacque a Valls nel 1922. Mosse i suoi primi passi nel mondo della fotografia studiando i libri del padre e lavorando con lui nello studio fotografico che aveva in gestione. Padre e figlio, però, si sono sempre trovati in disaccordo sia sul metodo che sull’estetica del fare le fotografie: Francesc figlio era un amante delle fotografie semplici, non manipolate, al contrario del padre. Questo disaccordo portò alla rottura professionale tra i due, tanto da aprire, nel 1948, uno studio fotografico indipendente.
La popolarità arrivò in breve tempo e già nel 1952 Català Roca pubblicò il suo primo libro in cui ritrasse la Sagrada Familia, uno dei più importanti e magnifici monumenti della Spagna. Il libro fu anche la base per la realizzazione di un documentario. Gli anni ’50 furono costellati da numerosi successi per Roca: tenne una prima mostra individuale a Barcellona dove collezionò anche il suo primo premio di peso, nonché nella galleria Nebli Madrid.
Gli anni ’60 si dimostrarono più prolifici per quanto riguarda il lavoro di fotografo, con soprattutto la sperimentazione del colore al posto del bianco e nero fino ad allora utilizzato.
Il successo per Roca si concretizzò ulteriormente con le collaborazioni per varie pubblicazioni (Destiny, La Vanguardia ed Illustrated Gazette). pubblicò lui stesso una sessantina di libri, e ricevetta diversi premi tra i quali il Premio Nazionale Articoncessa, il Premio Nazionale di Arti Plastiche, diverse medaglie di merito artistico), oltre che partecipare numerose esposizioni (USA, Asia, Europa e Spagna).

~Valentina Verdoliva~