Il più grande esponente del nostro tempo.
Salgado, nativo delle calde terre brasiliane, fu dapprima uno studioso di economia e scienze statistiche, diventando “IL fotografo” soltanto in età più matura.
Pare sia stata una missione in Africa a folgorarlo e ad aprirgli la lunga strada che lo avrebbe condotto ai successi nel campo artistico.
Proprio la sua “tardiva” vocazione lo orienterà da subito verso un particolare tipo di fotografia, quella che rivolge l’obiettivo ai temi più importanti della società contemporanea: la povertà, i diritti dei lavoratori, le precarie condizioni di vita nei Paesi in via di sviluppo.
I suoi lavori sono per la maggior parte opere in bianco e nero, che tuttavia risaltano meglio di qualunque colore i particolari sui cui Salgado intende soffermarsi con la fidata Leica.
Le raccolte e gli spunti che egli colleziona nel tempo confluiscono in quella che può senza dubbio definirsi come la sua opera più apprezzata nel mondo: “La mano dell’uomo”.
In questo libro sono presenti le immagini che meglio rappresentano l’impegno, il duro lavoro, la fatica dell’uomo che, in alcune parti del mondo, ancora vive della propria manualità, in netto contrasto con quella parte del globo che invece scopre, giorno dopo giorno, i benefici delle moderne tecnologie.
Un successo che perdura e che ci regala tutt’oggi progetti ed opere di inestimabile valore.
A volte la fotografia non mi basta. Quello che conta e mi incoraggia è la lotta che portiamo avanti per un mondo migliore.
~Myriam Guglielmetti~
Classe 1990, Myriam nasce nel Parco del Pollino ma cresce e vive i suoi primi 18 anni di vita a Sapri.
Iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza, vive a Roma dal 2009 dove alterna lo studio alla sua passione più grande: la scrittura.
Ama il cinema, la lettura, la fotografia.
Blogger dilettante, nell’attesa di diventare giornalista si diverte posando come modella sognando di passare, un giorno, dall’altro lato dell’obiettivo con la sua nuova Reflex, Steve.
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